Le società ambasciatrici del nostro Paese all’estero restano competitive nonostante le difficoltà, ma riescono davvero ad andare oltre il brand nella loro comunicazione e a essere credibili?
Le abbiamo messe alla prova nella nostra ricerca .trust Made in Italy, anticipata in esclusiva da Affari Italiani
Alto artigianato, tradizione di eccellenza, culto del buon gusto e senso del ben fatto. In tre parole, Made in Italy. Nonostante le difficoltà legate al tumultuoso contesto attuale, i mercati internazionali continuano a premiare la produzione tricolore, con prospettive di crescita importanti anche per i prossimi due anni.
Ma quanto, nella loro comunicazione, le aziende ambasciatrici del nostro Paese all’estero sanno essere proattive nell’affermare il loro impegno rispetto ai grandi temi di oggi?
Sono davvero pronte a dare risposte concrete su cambiamento climatico, crisi energetica, diversità, equità e inclusione? Quali iniziative stanno promuovendo per coinvolgere i propri stakeholder? E quanto è messa in prima linea la leadership aziendale nel racconto? In altre parole, sono davvero capaci di proiettarsi verso il futuro comunicando oltre il brand?
Sono solo alcune delle domande che ci hanno guidato nell’analisi di 34 tra le aziende più conosciute e rinomate del Made in Italy, appartenenti a tre comparti di grande impatto e dinamismo: Food and beverage, Moda, Automotive & altri.
Cosa abbiamo indagato
La ricerca è stata svolta seguendo la nostra metodologia .trust, che valuta come le imprese riescono a generare fiducia verso i propri interlocutori – sia interni che esterni – a partire dal sito corporate, l’”home base” della loro comunicazione strategica. Abbiamo utilizzato i criteri della ricerca per indagare come le aziende del campione affrontano 6 temi chiave:
I risultati: saper fare e saper dire per coinvolgere gli stakeholder
Nel corso del nostro studio è emerso uno sforzo maggiore, rispetto al passato, nel comunicare gli impegni e le iniziative realizzate per rispondere alle nuove sfide. Molte aziende, però, non sembrano cogliere l’urgenza di affrontare i temi più rilevanti su scala globale. Una leggerezza che rischia di compromettere la loro competitività e la fiducia dei consumatori, perché la qualità del prodotto, da sola, non è più sufficiente.
La sfida sarà quella di riuscire a inquadrare i singoli progetti in una visione strategica più ampia e a lungo termine.
Le aziende incluse
Affari Italiani ha dedicato un articolo ai risultati della nostra ricerca sulle aziende protagoniste del Made in Italy
Per saperne di più sulla nostra ricerca .trust o avere maggiori informazioni sul nostro studio, potete contattare simona.ortelli@lundquist.it