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Seminario Lundquist 2021: le nuove priorità della comunicazione

Il 28 settembre, dopo quasi due anni dalla nostra ultima cena di gala ci siamo ritrovati in presenza per il nostro evento dedicato alla comunicazione corporate. L’appuntamento, iniziato con il seminario e che si è chiuso la cena di gala, si è svolto nella cornice scenografica del Museo Nazionale della Scienza e della tecnologia Leonardo Da Vinci

Hanno preso parte più di 120 rappresentati delle oltre 50 tra le migliori aziende quotate e non,  e ospiti internazionali.

Grande entusiasmo, voglia di partecipazione e di innestare nuovi paradigmi della comunicazione sono stati gli elementi distintivi di questa edizione.

 

Decluttering. Riordinare per fare spazio alle priorità della comunicazione corporate

Come insegna l’infallibile metodo Marie Kondo, tenere in ordine la casa è possibile, basta affidarsi ai consigli della guru giapponese. Lo stesso metodo si può applicare anche alla comunicazione delle aziende: serve un nuovo approccio multidimensionale, che metta in ordine il caos determinato da questi ultimi mesi e rifletta una nuova idea di trasparenza. E quando parliamo di comunicazione intendiamo anche quella di sostenibilità, che deve allontanarsi da un metodo appiattito sulla disclosure che parla solo agli stakeholder tradizionali. Così Joakim Lundquist, nostro Ceo, ha aperto la giornata.

Affrontare lo tsunami ESG per coglierne le opportunità: il ruolo della ricerca .future

Qual è la cosa più veloce sulla terra? I professionisti che diventano esperti in ESG! Improvvisamente, la sostenibilità è ovunque.

Ogni azienda mette in mostra le iniziative di sostenibilità e tutti diventano esperti di ESG, accanto a valanghe di valutazioni, premi e nuove pubblicazioni.

James Osborne, Partner e Head of Sustainability, ci ha parlato della funzione e dell’evoluzione della ricerca .future proprio come guida per le aziende nel comunicare il purpose di sostenibilità e trasmettere la leadership, in relazione a questi cambiamenti così sostanziali. In sintesi?

Cinque sono le “regole di sopravvivenza” al caos generato per evitare anche fenomeni crescenti di greenwashing che possono minare la fiducia dei consumatori proprio ora che stanno spostando le loro abitudini d’acquisto verso scelte più verdi.

LE 5 REGOLE PER TROVARE LE PRIORITÀ DELLA SOSTENIBILITÀ

  1. Situate your story in a WIDER CONTEXT – ask yourself “so what?”
  2. Focus on THE JOURNEY and be honest about the long-term direction
  3. Support INFORMED DECISIONS with awareness about impacts and stakeholder expectations
  4. WALK THE TALK by supporting sustainability promise with substance
  5. SEIZE THE OPPORTUNITY! Capitalise on the momentum to drive sustainability and climate action

Le aziende cosa ne pensano? Sofia Maroudia di SNAMPaolo Caminati di Prada e Gianluca Gramegna del Gruppo ERG sono intervenuti per raccontarci il loro punto di vista.

Lundquist Live series: per essere tutti vicini anche se da lontano

Per collegare coloro che non hanno potuto essere con noi, abbiamo lanciato la nostra prima serie Lundquist Live grazie alla quale abbiamo viaggiato in Svizzera per ascoltare i nostri partner del Center for Corporate Reporting sul futuro del reporting, Scott Monty, Communication Executive e autore di tanti contributi nel nostro magazine , che dagli Stati Uniti ha condiviso le sue intuizioni su lealtà, fiducia e leadership e poi, siamo arrivati anche a Londra dove Andrew Thomas, fondatore e caporedattore di Communicate Magazine ha presentato alcuni dei migliori comunicatori del Regno Unito.

 

Trasparenza e/è leadership. La nuova ricerca .transparency con le sue 7 facce

“Nel contesto multidimensionale della comunicazione è fondamentale ridefinire il concetto di trasparenza con il nostro nuovo modello di valutazione”, ha presentato così Joakim la nuova ricerca .transparency, “che non interpreta solo la quantità di informazioni presentate, ma anche la capacità di fornire una progressiva dose di queste e di dati fruibili tanto dagli esperti quanto da un pubblico più ampio, attraverso un linguaggio chiaro e snello”.

Solo così la trasparenza diventa una dimensione tangibile, su cui costruire la fiducia con gli utenti.

Dal cosa al perché: raccontare meglio l’azienda

Durante il nostro ultimo incontro nell’evento 2019 ci eravamo lasciati con una sfida: quella di riuscire a creare un racconto efficace dell’azienda, che affronti i temi più importanti per stakeholder interni ed esterni.

Questa sfida è diventata ancora più pressante in questi due anni, abbiamo assistito a un momento di refocus. Sempre più aziende sentono la necessità di passare da una narrazione incentrata su COSA fa oggi l’azienda a uno sguardo sul futuro con una vision o con un purpose che definisce il PERCHÉ esiste e il ruolo che vuole giocare.

Sara Rusconi, Partner Lundquist, nel suo speech ha affrontato il tema con le aziende che hanno decidono di intraprendere questo percorso per raccontarsi meglio: Chiara Ganz, Direttore Relazioni Esterne e Sostenibilità di Italgas, Rosalba Benedetto, Direttore Marketing, Comunicazione e Relazioni Esterne di Banca Ifis e Dennis D’Amico Chief Marketing Officer di Estra.

Break out sessions: tre incontri tematici simultanei

Disegniamo la mappa dell’ecosistema della comunicazione di sostenibilità

Quali degli strumenti dell’ecosistema della comunicazione di sostenibilità aumenteranno la loro rilevanza nel contesto dei prossimi anni? Quanto sono pronte le aziende italiane a gestire al meglio tutti questi strumenti? Rispondendo a queste due domande i partecipanti hanno costruito la mappa in tempo reale che ha confermato la crescita in importanza di elementi come l’integrazione del piano strategico nella sostenibilità, il purpose o anche il ruolo di “thought leader” delle aziende a fronte di una preparazione ancora forse insufficiente per poter cogliere questa opportunità e trasformarla in valore aggiunto.

Costruiamo insieme .transparency e .trust, un contributo dalle aziende

Le novità sulla ricerca .trust dedicata sia alle società listed che non listed e sulla nuova ricerca .transparency sono state il focus di questa sessione dedicata a raccogliere il punto di vista delle aziende sul nostro percorso di ricerca. La partecipazione ricca di spunti ci ha dato la conferma della necessità di evolvere continuamente e dell’importanza di dare ascolto, in questo nuovo contesto plurale e sfaccettato non solo agli stakeholder ma anche a chi a loro si rivolge.

Dalla parola all’azione: vision at work

Last but not least, questa sessione ha esplorato come le aziende declinano il proprio purpose in driver di crescita e azioni concrete e misurabili: il “take action!” di Unilever, il “Let My People Go Surfing” di Patagonia e “il Capitalismo umanistico” di Brunello Cucinelli sono state le best practice che hanno fatto da input per ragionare insieme sul “perché”, sulla traduzione di questo in strategia e poi azioni specifiche e sulla capacità di sapere declinare questi messaggi in una comunicazione che funziona per gli stakeholder.